Il futuro è ibrido. E non parliamo certo di automobili, bensì di acquisti. La pandemia, i lockdown, le quarantene e naturalmente lo smart working hanno fatto conoscere a molti le virtù dello shopping online, talvolta la sola alternativa possibile per procurarsi alcuni prodotti. Tra coloro che se ne sono stati a lavorare 'in pantofole', anche i responsabili d'acquisto delle grandi aziende e catene retail mondiali, per i quali l'online è divenuto, gioco forza, uno strumento di lavoro imprescindibile.
Gli intoppi lungo la supply chain, la sospensione delle fiere e, dunque, l'impossibilità di vedersi fisicamente hanno fatto da traino all'accelerazione del commercio online. In pochi mesi è stato raggiunto un livello di digitalizzazione senza precedenti. E i progressi che si prevedeva sarebbero avvenuti nell'arco di anni, si sono realizzati in una manciata di settimane.
Tuttavia, se le grandi multinazionali si sono adattate velocemente al cambio di rotta, per le Pmi è stato un processo più complicato e lento a causa della mancanza delle adeguate infrastrutture digitali. Ecco che la partnership con piattaforme e-commerce B2B note e internazionali è risultata , per molti, la chiave vincente per ritagliarsi il proprio spazio online.
“Il numero di buyer in Europa sta diminuendo ei supermercati scelgono di lavorare con sempre meno fornitori per semplificare i processi d'acquisto”, commenta un'azienda spagnola del food & beverage. “In questo contesto, lavorare con un portale di e-commerce aiuta a trovare e mantenere nuovi clienti in modo più efficace rispetto a tutti gli altri canali”.
Innanzitutto, imbattersi in vetrine aziendali accattivanti con un'interfaccia utente intuitiva. anni di attività e la specializzazione. Insomma, tutto ciò che contribuisce a creare uno storytelling efficace.
“Grazie all'e-commerce B2B”, spiega un fornitore spagnolo del comparto f&b, “conosciamo da vicino i nostri acquirenti. Sappiamo se sono competitor di uno dei nostri clienti, scopriamo quali sono le loro necessità, se sono alla ricerca di prodotti generici o 'customizzati'. Anche loro possono conoscerci meglio. E poi le trattative sono immediate”.
Per i buyer è poi fondamentale che i propri partner siano presenti su piattaforme B2B online conosciute quali Alibaba.com, Findeling, Amazon Business, Zentrada ed ExportMatch: segno di affidabilità e reputazione. Inoltre, garantiscono maggiori possibilità che la merce rispetti gli standard qualitativi richiesti , che la consegna avvenga con le modalità e nei tempi desiderati e che sia garantito il servizio clienti. Un vero e proprio valore aggiunto, dunque, per i buyer ma anche per i venditori. Che affidandosi alle grandi piattaforme vengono affiancati passo dopo passo nel costruire , mantenere e migliorare le proprie vetrine online con un investimento economico contenuto.
Stando a una ricerca di mercato condotta da SWG, il 35% delle imprese esportatrici sta investendo oggi in una piattaforma o marketplace di e-commerce. Amazon Business (32%), Ebay (21,1%) e Alibaba.com (4% ) sono le più utilizzate. Sempre secondo l'indagine, Alibaba.com è anche il terzo portale di e-commerce menzionato spontaneamente dall'8,4% delle imprese interessate a comprare e vendere beni o prodotti B2B.
“Il nostro primo obiettivo è gestire l'e-commerce unicamente all'interno di una piattaforma”, spiega un'azienda italiana di abbigliamento. le vendite di quasi il 10% nei prossimi due anni e continuare, passo dopo passo, anche in quelli a seguire”.
Secondo la ricerca indipendente di Euromonitor International in partnership con Alibaba.com il mercato dell'e-commerce B2B è destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi cinque anni, trainato da un cambiamento nelle preferenze di acquisto dei buyer, ma anche dalla capacità sempre maggiore da parte dell'infrastruttura globale di soddisfare l'incremento delle transazioni eseguite sulle piattaforme online.
Per le Pmi, dunque, è vitale allinearsi con le nuove tendenze di mercato affidandosi a piattaforme qualificate per rafforzare la loro impronta online, aumentare la visibilità internazionale, costruire una solida base clienti, prevedere domanda e offerta, e di conseguenza, programmare coerentemente la produzione .
Con un sito disponibile in 16 lingue e utilizzato da oltre 26 milioni di buyer in rappresentanza di più di 190 Paesi e regioni, Alibaba.com rende i mercati più strategici per l'export del Made in Italy 'accessibili' anche alle Pmi. Senza commissioni ea costi contenuti.
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